Per una comunità autogestita e solidale

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.La società in cui viviamo oggi ci impone meccanismi economici a cui è difficile poter sfuggire, dall’uso indiscriminato dell’automobile, senza tener conto dell’insostenibilità del traffico e dell’inquinamento prodotti, per non parlare del costo della benzina, pagato al prezzo di guerre infinite, fino ad arrivare a tutte quelle false esigenze indotte dall’allettante offerta di enormi centri commerciali e da un sistema pubblicitario pressante, costruito su offerte pagate con lo sfruttamento dei produttori e con scarsissime garanzie per i consumatori. Opporsi a questo meccanismo significa mettersi in discussione e cambiare stile di vita, provando a rispondere alle necessità quotidiane, autentiche e non artefatte, con le risorse che il territorio è in grado di offrire. Cercare di ristabilire un equilibrio tra natura e uomo, tra industria e bisogni, tenendo conto che i consumi sono la base del modello economico attuale e della dittatura dei potentati economici, significa orientare le proprie scelte di consumatori in modo critico. Una risposta in questo senso viene dai GAS, gruppi di acquisto solidale, costituiti da persone che hanno scelto di mettere in atto, in modo condiviso, scelte di vita più sobrie e responsabili nei confronti della società, dell’ambiente e, in sostanza, dell’intero pianeta. Un GAS mette insieme persone che fanno parte della stessa comunità e scelgono di fare acquisti in gruppo per abbassare gli sprechi ed i costi, condividendo le stesse necessità, per rivoluzionare insieme il modo di fare la spesa, semplice atto quotidiano, con il valore e l’incisività di un voto. Gli acquisti vengono fatti, per quanto possibile, direttamente dai produttori locali, non solo per evitare il fattore trasporto, inutile e dispendioso, nonché inquinante, ma anche per allacciare rapporti di fiducia e collaborazione con produttori che si impegnano a tener conto delle esigenze della comunità e non del mercato, che impone produzioni e prezzi per lo più in base a dinamiche speculative. I prodotti che vengono privilegiati negli acquisti di un GAS sono biologici, ecologici, etici e solidali. Biologici perché rispettosi della natura e della salute, e non conformi ad esigenze estetiche imposte da un sistema pubblicitario orchestrato dalle multinazionali della grande distribuzione e dalle industrie di diserbanti e pesticidi. Etici perché rispettosi di chi li produce e del valore del lavoro necessario per produrli. Ecologici perché non producono inquinamento, sia durante il processo di produzione, sia nell’utilizzo, sia per lo smaltimento, con attenzione particolare a prodotti riutilizzabili e riparabili. Solidali perché i rapporti di acquisto e vendita si basano su scambi equi, liberi da quelle dinamiche capitalistiche che in genere determinano l’arricchimento di una delle parti e il conseguente impoverimento dell’altra. Un GAS è anche una rete di persone, famiglie, gruppi di varia natura che pongono alle base dei loro rapporti uno scambio di informazioni, per migliorare la propria vita, e di aiuti, per condividere difficoltà e risolvere problemi comuni.________________________________

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un gas è la parte fondante e costituente di una nuova società basata sull’essere comunità

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Acquisti in gruppo

1. Perchè?

Un GAS e, innanzitutto, una rete di persone, famiglie e gruppi che decidono di unirsi per condividere il gesto quotidiano della spesa, nella convinzione che occorra utilizzare un diverso approccio, rispetto allo stile di vita consumistico impostoci da questa società e dai messaggi pubblicitari sempre più prepotenti ed invasivi, anche e soprattutto nelle piccole scelte di tutti i giorni. Fare la spesa ha un significato più profondo e meno semplicistico di quello di entrare in un supermercato o in un centro commerciale e di riempire il carrello di prodotti che spesso sono noti solo perché già visti in tv, ma di cui ignoriamo le informazioni più importanti (provenienza, qualità degli ingredienti, produttori, modalità di produzione etc…); per non parlare poi del fatto che poco o nulla sappiamo riguardo il comportamento etico o meno dei produttori/distributori. La forza che ne scaturisce è data dall’essere un soggetto della società in cui viviamo composto da molte persone con un potere contrattuale enorme.________________________________

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nuovi stili di vita e riduzione dei consumi; direttamente dai produttori, piccoli e locali.

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2. Su quali principi si basa?

– La conoscenza diretta dei produttori ci consente di vedere con i nostri occhi tutta la filiera di produzione, permettendoci di valutarla personalmente senza affidarsi alla certificazione di enti esterni, i cui giudizi potrebbero essere di volta in volta influenzati da interessi di parte. – Non dovrebbe più esserci una netta separazione tra venditori e clienti, ma ciascuno dovrebbe mettere a disposizione le proprie capacità, compatibilmente con le proprie possibilità. La situazione ottimale sarebbe quella in cui lo stesso produttore fosse interessato alla nostra idea di consumo “critico” e allo stile di vita che vogliamo proporre, diventando lui stesso membro del GAS come acquirente. – Condivisione dei saperi, esperienze, tempo, instaurando una fiducia reciproca, sia fra i membri del gruppo che con i produttori, basata su un rapporto personale anziché sulla logica spersonalizzante del supermarket. – Preferenza nei confronti di prodotti locali, coltivati o allevati in zone il più possibili vicine alla nostra città (Macerata), da piccoli o medi produttori che in genere trovano difficoltà a ritagliarsi un proprio spazio all’interno del mercato tradizionale. Spesso, infatti, le regole del commercio anche nazionale costringono i produttori ad operare scelte di convenienza piuttosto che di qualità dei prodotti, o addirittura ad abbandonare la propria attività perché schiacciati da quelli economicamente più forti e competitivi. – Minimizzazione dei trasporti, al fine di limitare il più possibile il loro effetto inquinante sull’ambiente, senza escludere però la possibilità di acquistare prodotti originari di altre zone, per esempio le arance o il parmigiano, facendo ordini comuni con altri GAS a noi vicini, per ridurre i km percorsi dal prodotto. In questi casi inoltre, non essendo sempre possibile la conoscenza diretta del produttore, potremmo attenerci alle valutazioni dei Gas di quella zona. – Acquistare prodotti direttamente dai produttori permetterebbe l’uso di recipienti riutilizzabili, per il trasporto delle merci, consentendo una diminuzione dei rifiuti prodotti dagli imballaggi e dalle confezioni.________________________________

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i prodotti acquistati da un gas dovrebbero essere biologici, risultare ecologici e rispondere a criteri di eticità e solidarietà.

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3. Perché è indispensabile privilegiare colture biologiche?

– Come forma di rispetto e tutela dell’ambiente in un’ ottica di sostenibilità presente e futura della produzione agricola, in contrasto con gli ormai più che affermati metodi di coltura, che inquinano, avvelenano, impoveriscono e rendono risorse non rinnovabili anche il terreno e l’acqua. – Per la tutela delle biodiversità, contro il tentativo di introdurre o.g.m. e brevetti che impediscono l’auto-riproduzione del seme e rendono l’agricoltura un business di poche multinazionali, affamando i piccoli contadini di tutto il mondo. -?Per la tutela di una cultura rurale antica in equilibrio con la natura – Per metodi di produzione rispettosi dei lavoratori: negli orari nella remunerazione e nella sicurezza – Per il rispetto dei consumatori e quindi di noi stessi, che possiamo mangiare prodotti sani, con proprietà nutrizionali integre, senza rifiuti tossici, nel rispetto dei cicli vegetativi delle piante, dei cicli biologici degli animali e delle necessità fisiologiche dell’organismo umano, in linea con la stagionalità delle produzioni.

4. Perché ecologici?

– Col minore impatto ambientale nelle varie fasi del ciclo di produzione (ad es. basso consumo di energia, non utilizzo di inquinanti..) – Composti di materie prime naturali abbondanti localmente e rinnovabili (ad es. legni non pregiati, fibre naturali, metalli alternativi all’alluminio…) – Concepiti come non usa e getta, ma di buona qualità e lunga durata, aggiustabili, riutilizzabili e solo infine di facile e reale riciclo, senza procedimenti di smaltimento ulteriormente inquinanti. – Il cui funzionamento sia basato sul concetto di risparmio energetico ( prima fonte di energia rinnovabile) e non produca residui tossici.

5. Perché etici e solidali?

– Perché non sfruttano nessuno, non impiegano il lavoro minorile, non sono sottopagati, non richiedono orari e turni di lavoro non rispettosi dei tempi di vita, non risultano dannosi alla salute e non devastano un territorio da un punto di vista ambientale, economico e sociale. – Perché privilegiano rapporti diretti con i produttori in un ambito locale favorendo la sostenibilità del prezzo per entrambe le parti, grazie alla riduzione dei trasporti (meno traffico, meno consumo carburanti, minor costo)Tenendo conto di tutti i fattori esposti è chiaro che la certificazione di biologico e/o ecologico possa costituire una garanzia, ma possa non sempre essere sufficiente, basandosi su controlli sporadici e, per quanto riguarda le produzioni ecologiche, rispondendo a criteri non sempre condivisibili. Anche per queste ragioni va valorizzato il rapporto diretto con i produttori. Nella scelta degli acquisti sarà necessario di volta in volta verificare la corrispondenza ai vari criteri e, qualora non possano essere tutti soddisfatti, decidere in base alle necessità specifiche quale privilegiare.

6. E per i prodotti “coloniali”?

Per i prodotti come il tè, il caffè, il cacao, lo zucchero di canna, etc.., facciamo coerentemente riferimento al circuito del Commercio Equo e Solidale, non pretendendo però in tal caso uno sconto per non influire negativamente sull’organizzazione delle botteghe e dei magazzini, e per non danneggiare il lavoro di sensibilizzazione che operano.________________________________

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diffusioni delle informazioni e concetto di rete

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7. Come si organizza un GAS ?

– L’organizzazione degli acquisti, dalla loro effettuazione pratica alla distribuzione, dovrà prevedere un impegno di tempo da parte di tutti i partecipanti al gruppo, calibrato a seconda delle necessità e possibilità di ognuno. Non è importante la quantità, ma è essenziale proprio agli scopi del GAS che ci sia partecipazione attiva di tutti, ad esempio organizzando dei turni a rotazione. – Non ci dovrebbero essere persone che usufruiscono solamente dei “servizi” del GAS senza condividerne con la propria partecipazione le sue dinamiche, e questo proprio perché il GAS non è solamente un gruppo di divisione del lavoro o di acquisto, ma di con-divisione delle idee.

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